Tuesday, November 21, 2017

25 novembre Italy - volantino Mfpr

DIFESA E ATTACCO DELLE DONNE CONTRO LA GUERRA DI BASSA INTENSITA’

Contro la guerra di bassa intensità contro le donne, fatta di femminicidi, stupri, molestie, persecuzioni sessuali serve la lotta rivoluzionaria delle donne, organizzata, per difendersi oggi da questa “strage infinita”, e soprattutto per lottare per una società, uno Stato socialista che ponga tra i peggiori crimini la violenza sessuale.

Lo Stato borghese, la sua stampa, i suoi organi di controllo, repressivi, di “giustizia” sono sempre più il problema non la “soluzione”.
Essi riducono ogni femminicidio, ogni stupro a caso singolo, su cui giornali, televisioni, “esperti”, giudici possano, con più o meno sadismo, più o meno ipocrisia, più o meno spirito pruriginoso, affondare le mani. Anche quando alcuni di questi settori del sistema sono sinceri, non possono che essere ciechi e impotenti a fermare questa catena di morti, di stupri, ecc. perchè non vogliono e/o non possono vedere la causa principe.

Quando lo Stato borghese, il governo borghese interviene con leggi, disposizioni, controlli, attua soluzioni peggiori del male; perchè chi dovrebbe risolvere è lo stesso che crea le condizioni oggettive e soggettive di questo condizione delle donne; perchè i suoi uomini sono parte degli assassini e stupratori, sono coloro che attuano la violenza sessuale sistematica come modus viventi, come concezione organica di subordinazione, fascista, delle donne; perchè per questo sistema la “soluzione” vuol dire ed è controllo sulle donne, divieti, chiusura e desertificazione degli spazi sociali, dei luoghi di socializzazione, ecc.; perchè questo Stato reazionario ciò che teme più di ogni cosa, ciò che è il suo vero “problema è la ribellione, la lotta delle donne, verso cui riserva la repressione.

Le donne non possono delegare a questo Stato, devono organizzarsi per lottare, per scatenare la ribellione delle donne contro lo Stato, il governo, i padroni, gli uomini che odiano le donne; attuando in questo anche modi e soluzioni sul campo per rispondere e frenare le violenze sessuali contro le donne, con una lotta combattiva diretta delle donne che faccia fare passi indietro realmente a tutti.

Ma soprattutto dobbiamo attaccare, dobbiamo rovesciare il sistema sociale borghese.
E le donne hanno una doppia ragione per rispondere alla violenza reazionaria di questo sistema con la violenza rivoluzionaria.

Come abbiamo scritto tempo fa: ...la questione della “violenza è discriminante significativa in relazione alla prospettiva che il movimento delle donne, il femminismo, le compagne rivoluzionarie e comuniste si pongono. L’obiettivo definisce il grado di radicalizzazione della lotta e le forme della sua organizzazione... Per il femminismo proletario la violenza rivoluzionaria si definisce nei termini di presa del potere perchè nessuna trasformazione reale delle condizioni di oppressione è possibile senza il potere!
Come diceva Marx: “La violenza  la levatrice di ogni società antica, gravida di una nuova società”, “Il marxismo esalta la “funzione rivoluzionaria della violenza” (F. Engels, Antidühring). Essa  il bello non  il brutto, perchè tramite la violenza rivoluzionaria è possibile mettere la parola fine a tutto il brutto che oggi questo sistema impone ai lavoratori, alle donne, ai giovani, a tutte le masse popolari, per mettere fine allo sfruttamento, agli orrori, all’oppressione, alle guerre, agli stupri, ai femminicidi, a tutte le forme di violenza sessuale. Nessuno può illudere del contrario!

Tutti coloro e tutte coloro che fanno un discorso di “cambiamento di idee”, di “cultura”, “educazione”, o sono ingenui o inconsapevoli epigoni dell’ideologia di questo sistema borghese. Le idee dominanti sono quelle della classe dominante. Senza rovesciare la classe dominante, senza la “pratica rivoluzionaria”, non si avvia il processo di rivoluzione culturale per cambiare le idee. Ogni avanzamento reale, ogni rottura pratica fatta dalla lotta delle donne, vale 1000 tentativi di trasformazione delle idee in questa società.

Ma occorre eccome uno Stato, ma lo Stato proletario.
Uno Stato socialista, frutto di una guerra popolare, di una rivoluzione in cui le donne portano e sono la “marcia in più” che pretende e attua un cambiamento a 360°, perchè tutta la vita deve cambiare! Uno Stato socialista in cui le donne sono al potere proletario.
Uno Stato che considera e tratta i femminicidi, gli stupri tra i più gravi crimini dell’umanità; che non considera ciò che avviene nelle famiglie e la condizione delle donne, delle ragazze in esse un “affare privato”; che mette al primo posto l’attuazione delle condizioni oggettive, lavorative, di socializzazione dei servizi sociali, di abolizione del lavoro domestico, e delle condizioni culturali, ideologiche, di libertà, perchè vi sia realmente la liberazione di tutte le donne a tutti i livelli.
Per tutto questo serve oggi più che mai un movimento femminista proletario rivoluzionario.

Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario - Italia

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